Traslocare non è spostare oggetti da un luogo a un altro.
Traslocare è un processo, e lo si affronta poco per volta. Un paio d'ore al giorno dopo il lavoro, non di più. Bisogna sapersi fermare anche quando si ha preso il ritmo. Perché magari non sembra, ma le cose hanno un peso maggiore di quello che si percepisce maneggiandole.
Traslocare significa scegliere cosa portarsi dietro e cosa lasciare andare. Cosa tenere, cosa buttare, cosa donare e cosa restituire. Cosa fa ancora parte di sé e cosa no.
Traslocare significa ritrovare cose che non si ricordava neanche di avere. Come la cartolina di un quadro di un giovane Picasso comprata al Guggenheim perché ti ricordava il viso e l'essenza di un'amica. O gli appunti scritti a mano durante un workshop di ritratto, lo stesso in cui pochi mesi fa hai posato come modella. Concetti che ti porti dentro anche oggi, e che ancora senti dalla stessa voce di allora. E ancora foto, scritti, tracce di vita passata.
Traslocare significa prendersi del tempo. Del silenzio. Significa elaborare il valore degli oggetti, dei ricordi, delle immagini che di noi si sono formate negli anni. Significa anche lasciarsi piangere nel vedersi come allora e come oggi. Riconoscere come sono cambiati i propri occhi.
Traslocare è gioia e malinconia, anticipazione e sospiro.
Traslocare è trasformazione cosciente.
Traslocare è vedere tutto ciò che si è attraverso ciò che si ha. E' scelta e accettazione. E' passato, presente e futuro nello stesso momento.
In fotografia, f/64 è il valore di minima apertura del diaframma. Massimo dettaglio, visione profonda.
mercoledì 24 luglio 2013
mercoledì 10 luglio 2013
Zaira
Lei entra e io m'illumino.
Donna consapevole del proprio fascino leggero, Zaira. Sta bene con se stessa, senza mentirsi. Ironia spiazzante, diverte e si diverte.
Mi confronto da anni con lei. Le sue domande sono mirate e il suo ascolto è rispettoso. Evita giudizi a caldo, si prende il tempo per pensare e per sentire. So che mi dice sempre la verità.
Zaira è la parte di Roma che mi dispiacerà non vedere più. Quello di oggi è stato il nostro ultimo pranzo insieme, ma nessuna delle due, pur rendendosene conto, ha voluto fare esplicito cenno alla cosa. Per i veri saluti ci sarà tempo.
Verso la fine le ho scattato qualche foto. Quel suo essere completamente presente nel pensiero, nella parola e nel sorriso.
Donna consapevole del proprio fascino leggero, Zaira. Sta bene con se stessa, senza mentirsi. Ironia spiazzante, diverte e si diverte.
Mi confronto da anni con lei. Le sue domande sono mirate e il suo ascolto è rispettoso. Evita giudizi a caldo, si prende il tempo per pensare e per sentire. So che mi dice sempre la verità.
Zaira è la parte di Roma che mi dispiacerà non vedere più. Quello di oggi è stato il nostro ultimo pranzo insieme, ma nessuna delle due, pur rendendosene conto, ha voluto fare esplicito cenno alla cosa. Per i veri saluti ci sarà tempo.
Verso la fine le ho scattato qualche foto. Quel suo essere completamente presente nel pensiero, nella parola e nel sorriso.
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