Impara l'arte e mettila da parte.
Ma prima o poi ritirala anche fuori.
È successo per caso, di punto in bianco, che mi sia messa a lavorare all'uncinetto durante un soggiorno lacustre verso maggio-giugno. Producevo borse, poncho, top, sciarpine, costumi - come non ci fosse un domani. Mi avevano soprannominata Penelope, a tessere la tela intanto che Ulisse era via. La signora delle lane di Salò ormai mi conosceva, perché ogni settimana tornavo nel suo negozietto caldo e vuoto a cercare nuovi filati.
Sono tornata in città, al lavoro di ritoccatrice ormai avviato e che per qualche settimana mi ha tenuta occupata. Poi, quasi all'improvviso, il pensiero: l'uncinetto mi piace, ma mi sono già fatta tutto quello di cui potessi avere bisogno. Avrei dovuto smettere quell'hobby per insufficienza di spazio negli armadi? Certo che no. E così, in capo a tre giorni l'idea di vendere i miei manufatti è diventata realtà.
Nel giro di un paio di settimane ho trovato fornitori, disegnato e stampato i loghi, elaborato il packaging, approfondito la ricerca dei modelli da realizzare, aperto una pagina Facebook, un blog, un profilo Instagram e un sito web, ricevuto proposte di collaborazione da blog esteri, realizzato pezzi promozionali per blogger e clienti, ideato una collezione strepitosa per il prossimo anno, scattato le foto di indosso e gli still life.
Di punto in bianco è il mio primo progetto imprenditoriale personale, e questa etichetta mi fa anche un po' sorridere, perché è nata davvero per gioco - e voglio che continui ad essere tale. Stimola la mia creatività e mi dà la soddisfazione che solo i lavori manuali sanno dare.
Partito con i costumi da bagno in cotone per l'estate, Di punto in bianco proseguirà d'inverno con la lana.
Stay tuned!
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