Ultimamente ho così tanti sassolini nella scarpa che ci potrei far orinare un gatto. Di più: i miei livelli d'insofferenza stanno raggiungendo picchi everestiani. Sostengo sempre che non mi piace lamentarmi, ma un paio di cose le vorrei proprio dire.
- Voglio vedere cose che non ho già visto e sentire cose che non ho già sentito: impresa a quanto pare molto difficile in un'era di vomito ininterrotto e copioso di banalità e imitazioni che, veramente, BASTA.
- Ogni giorno siamo esposti a una quantità spaventosamente eccessiva di informazioni di ogni genere. Siamo talmente abituati ai vantaggi che questo abuso ci porta, che non siamo più in grado di apprezzarne un temporaneo o parziale distacco. I filtri sono ingorgati e non si capisce più niente. Senza contare che quello che avremmo invece il diritto di sapere non ce lo dicono, ma questo è un altro discorso.
- Roma è un muro di gomma. Continuo ad andarle incontro e lei non fa che rimbalzarmi. Inizio a pensare che veramente io e lei non ce la faremo mai, è peggio che accanirsi con una fidanzata nevrotica.
- Ne ho abbastanza dei senzapalle a cui mi sono avvicinata negli ultimi anni. Abbiate il coraggio dei vostri pensieri e delle vostre azioni.
- Io sinceramente non lo so dove andrà a finire quest'Italia. Sono arrabbiata e non credo più a niente e a nessuno.
- Non ne posso più di sentire la parola "geniale" ogni volta che qualcuno se ne esce con una trovata un po' insolita. Le persone geniali sono veramente poche al mondo. Così come gli artisti: la maggior parte di quelli che vengono chiamati tali non sono altro che dei bravi artigiani.
- I cosiddetti comici non mi fanno ridere. Men che meno i cabarettisti o le macchiette. Che uno ci si metta d'impegno per far ridere qualcun altro mi sembra la cosa più forzata e triste che possa esserci. Pura presunzione egocentrica: ne fanno persino una professione! E tutti i pecoroni a ridergli appresso, che pena. In compenso mi sbellico letteralmente per certi scrittori (in questo momento sto leggendo Diego De Silva, una verve scoppiettante), blogger e un solo regista: Woody Allen.
Ecco fatto, non è molto ma almeno il gatto cambierà scarpa per un po'.
Questo post è geniale.
RispondiElimina(Rido).
Ti abbraccio. Condivido tutto.
"Mi ribello all'affermazione corrente che sia un dono di natura. La comicità è un lavoro di cervello".
RispondiElimina(Franca Valeri)
molto bello il post.
RispondiEliminacarlo