Domenica mattina, piove. Scrollo l'ombrello e lo arrotolo bagnandomi le mani. Le agito nell'aria per asciugarle, mentre per l'ennesima volta guardo il mio amato Duomo. Ho appuntamento con un amico davanti alla Mondadori. Guardo l'ora, nonostante la pioggia ho spaccato il minuto. Al riparo di quel portico, mentre me ne sto con le cuffie sulle orecchie, d'un tratto sento un rumore. Un suono prolungato, che da vibrazione diventa melodia. Spengo l'iPod, mi volto e vedo alle mie spalle un ragazzo che canta suonando la chitarra. C'è un amplificatore e, aperta di fronte a lui, per terra, la custodia rigida dello strumento. Una piccola siepe di gente ascolta, in piedi a semicerchio attorno a lui. La voce è di quelle che ti parlano immediatamente: calda, abile, diretta, vera. La musica è pulita, fatta di poco eppure di molto. Sorrido di questi momenti di vita cittadina che ti sorprendono così, all'improvviso, e ti regalano qualcosa senza che tu lo chieda. La canzone è Yellow dei Coldplay. Mi ritrovo a sperare che il mio amico tardi ancora un po', perchè la voglio proprio ascoltare tutta, da sola. E invece arriva, ma non mi porta via. Mi dice anzi che lo conosce. "Si chiama Matteo Terzi, l'ho già visto qualche volta suonare qua e là a Milano. Ha girato mezza Europa suonando per strada. Un grande." Ascoltiamo ancora una canzone per intero, poi mi avvicino alla fonte di musica, prendo uno dei cd demo appoggiati sulla custodia della chitarra e ci faccio cadere una banconota. Matteo mi fa un cenno con la testa mentre continua a cantare, e ringrazia con un sorriso tra le parole. Poi, un po' a malincuore, con il mio amico ci incamminiamo in direzione opposta, lasciando la musica a sfumare sullo sfondo di una Milano umida e calma.
Matteo Terzi, in arte Soltanto, l'ho ritrovato su Facebook. Oltre al profilo personale, ha una pagina che gli serve da bacheca: date dei concerti per strada, riprese video e lettere che riceve dai suoi fan. Stasera mi è caduto l'occhio su un link che ha pubblicato. Porta a una pagina del sito Musicraiser - When fans are music, una piattaforma di crowdfunding che permette ad artisti emergenti di farsi finanziare un progetto da dei fan-donatori. Quello di Matteo si chiama Le chiavi di casa mia, che poi è il titolo dell'album che vorrebbe incidere. Ci sono diverse soglie di contribuzione e ognuna di esse prevede una "ricompensa" che l'artista s'impegna a fornire ad ognuno dei suoi raiser: download gratuito del cd, copie autografate, scrittura di una canzone specificamente per un fan, persino un concerto privato o una settimana on the road con lui. In testa alla pagina c'è un video di presentazione di Matteo, dove racconta la sua storia di musicista itinerante. La scelta di suonare a contatto costante con la gente, per strada, assaporando tutto quello che quest'ultima gli dà. E quello che davvero vince, e avvince, è la semplicità. L'umiltà, la voglia di mettersi in gioco, il suono avvolgente della passione. Mi ha tirato dalla sua parte come una mano allungata dallo schermo, e nella mia c'era già quanto avevo deciso di destinare al finanziamento del suo progetto. Manca pochissimo al raggiungimento della soglia minima degli 8.000€ che gli occorrono, e dovrà farcela entro fine anno. In caso contrario, non riceverà un centesimo. Musicraiser funziona così, impietoso e generoso al tempo stesso. Come, del resto, è il mercato.
Nessuna energia è trascinante come quella di qualcuno che crede, con grande coraggio, nella realizzazione del proprio sogno. Soprattutto quando per farlo decide di scendere in strada e cantarlo a gran voce a tutti quelli che passano e si fermano a capirlo, nel tempo di una canzone.
Fatelo anche voi. Per lui e per voi stessi.
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