Possiamo immaginare il cerchio come una linea continua che ha un inizio e una fine. Ma a guardarlo così, già tracciato e finito, non sappiamo individuare quella coppia di punti. Semplicemente perchè forse un inizio e una fine non esistono, confondendosi dentro di noi in una dimensione senza tempo. "The final cut" per me rappresenta, appunto, anche il "taglio" che può essere fatto in qualunque punto del cerchio: in questo percorso con Settimio, l'inizio e la fine si sono toccate perchè hanno sempre e comunque fatto parte di me, pur essendo, idealmente e allo stesso tempo, agli antipodi l'una rispetto all'altra.
Dandovi il link al blog di Settimio che, oltre a mostrare il mio progetto, rimanda anche alle parole della mia stanza dei giochi, chiudo un cerchio che è stato aperto per una settimana, affinchè io prendessi coscienza del contatto tra le mie infinite coppie di punti.
complimenti per tutto il racconto
RispondiEliminaL'ho fatto per non dimenticare nemmeno un pezzetto di quell'esperienza. Contenta che altri possano leggere e capire l'importanza di un altro tipo di apprendimento.
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