mercoledì 24 luglio 2013

Traslocare

Traslocare non è spostare oggetti da un luogo a un altro.
Traslocare è un processo, e lo si affronta poco per volta. Un paio d'ore al giorno dopo il lavoro, non di più. Bisogna sapersi fermare anche quando si ha preso il ritmo. Perché magari non sembra, ma le cose hanno un peso maggiore di quello che si percepisce maneggiandole.
Traslocare significa scegliere cosa portarsi dietro e cosa lasciare andare. Cosa tenere, cosa buttare, cosa donare e cosa restituire. Cosa fa ancora parte di sé e cosa no.
Traslocare significa ritrovare cose che non si ricordava neanche di avere. Come la cartolina di un quadro di un giovane Picasso comprata al Guggenheim perché ti ricordava il viso e l'essenza di un'amica. O gli appunti scritti a mano durante un workshop di ritratto, lo stesso in cui pochi mesi fa hai posato come modella. Concetti che ti porti dentro anche oggi, e che ancora senti dalla stessa voce di allora. E ancora foto, scritti, tracce di vita passata.
Traslocare significa prendersi del tempo. Del silenzio. Significa elaborare il valore degli oggetti, dei ricordi, delle immagini che di noi si sono formate negli anni. Significa anche lasciarsi piangere nel vedersi come allora e come oggi. Riconoscere come sono cambiati i propri occhi.
Traslocare è gioia e malinconia, anticipazione e sospiro.
Traslocare è trasformazione cosciente.
Traslocare è vedere tutto ciò che si è attraverso ciò che si ha. E' scelta e accettazione. E' passato, presente e futuro nello stesso momento.


1 commento:

  1. Appunti preziosi per chi, come me, affronterà questo processo in inverno..

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