domenica 11 dicembre 2011

Within #12, 13, 14.

#12
Ovvero quando, con un'intera casa a disposizione, finisci per scattare dentro un armadio, sull'onda di una battuta presa sul serio. Inizialmente sto fuori, poi entro anch'io. Fa caldo, maniche di giacche e cappotti scendono su di noi, schiacciati in un metro quadrato. E' quasi buio, illumino Edoardo con l'iPhone e a tratti lo lascio fare a lui. L'oppressione dello spazio non soffoca la fiamma, che alla fine gli sfiora la bocca in una sigaretta. Depeche Mode - Personal Jesus.

#13
Alessandra Tecla Gerevini è una che pensa con la propria testa. Quel modo caparbio di seguire il filo delle sue inclinazioni mi ha conquistato immediatamente. Non ascolta mai una canzone più di un paio di volte e spera che alla fine della sessione fotografica non odierà quella che ha scelto. Parliamo a lungo bevendo tè verde, il tempo di capire che mi sto ascoltando allo specchio. Non scattiamo molto. Mi guarda dalle tessere del pavimento mosaicato e, nel giro di poco, trovo il suo sguardo sincero. Mi basta, è lo stesso delle sue parole. John Frusciante - Murderers.

#14
Valeria ha diciannove anni ed è un'aspirante fotografa di Kiev. Ci incontriamo per la prima volta davanti a un bicchiere di vino, che ci scende in gola per oltre un'ora mentre le parole fanno il percorso inverso. Ha un bel temperamento e una voglia tutta giovane di scoprire il mondo. E' di una bellezza disarmante: pelle di seta, lunghi capelli lisci e scuri, grandi occhi verdi, bocca carnosa e nasino a punta. Oggi, prima di fotografarla, l'ho guardata mentre si truccava con la cura di un pittore fiammingo. Ho cercato di andare oltre alla sua fisicità, chissà dove mi ha portato il magnetismo di quegli occhi. Dopo sette rulli ho dovuto smettere: non ne avevo più. Radiohead - A wolf at the door.

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