martedì 25 giugno 2013

The Office

In bocca al lupo allora!

La voce è quella di Giulio, e risuona decisa tra le pareti dell'ufficio del personale. Posa la penna con la quale ha appena firmato le mie dimissioni, mentre la sua collaboratrice aggiunge ancora qualche dettaglio burocratico. Io la guardo annuendo, ma non la sto ascoltando. In quel momento, più che in ogni altro di questa strana giornata, mi sento galleggiare.

L'ho fatto, finalmente.

Non che l'avessi deciso oggi al mio risveglio, ma sapevo che ormai sarebbe stato il momento. Verso metà mattina, senza pensarci, ho aperto un nuovo documento Word e buttato giù un paio di frasi nel gergo delle cose serie. Ho stampato due copie e firmato sotto il mio nome con dita leggere. I miei colleghi mi hanno invidiato, e neanche troppo velatamente. Sì, mi riconosco di essere invidiabile, anche se non ho alcuna certezza su cui posare i piedi. Non m'importa, anzi ben venga.
Finalmente la sento, l'aria ad alta quota. La sensazione delle cose che stanno per finire e ricominciare. La zona fotofinish, tutta da godere al massimo. L'ultima volta è stata dieci anni fa, quando mi sono laureata, ma adesso è molto meglio.
Non solo ho di nuovo musica, ma ho quella giusta.
Scendo le scale verso il mio ufficio, e mentre cammino nei corridoi mi rendo conto che presto arriverà un giorno che sarà l'ultimo. Quello a partire dal quale non verrò più qui - e non per un po' di tempo, ma proprio mai più. Non sarò più a Roma, in queste stanze, nella mia casa, nella mia piscina, in tutti gli altri posti che in questi otto anni sono stati mia abitudine.

Negli ultimi mesi ho fotografato questo ufficio in tante sue facce, creando una serie che ho chiamato The Office. Mi restano da ritrarre i miei colleghi, e presto lo farò. Intanto ieri ho girato anche un piccolo video con l'iPhone, senza alcuna pretesa qualitativa. Dura solo quindici secondi e non è certo esaustivo. E' semplicemente uno spezzone dei miei sguardi sempre alla ricerca di un'evasione senza risposte.
Il pensiero che si sfoca andandosene per i fatti suoi.
Affacciarsi a una finestra, a un'altra.
Poca vita che scorre accanto al fiume.
Grazie, grazie di tutto davvero, ma la mia è proprio altrove.


2 commenti: